Chiudi

Wallenstein

[Wallenstein. Sein Leben], traduzione di Tullia Nava, revisione di Davide Bigalli


Firenze, Sansoni, 1981, Biblioteca storica
cm 21x15.5, pp. 972-(4), cartonato, sovracoperta illustrata
Unica edizione italiana. Ottimo esemplare

€ 35
1618-1648: la guerra dei Trent'Anni. Nasce l'Europa moderna, lungo un tumultuoso processo dove si esaltano e esplodono incontenibili le contraddizioni che già un secolo prima avevano avviato la Riforma. Conflitto di religione? Certo, poiché alle cattoliche Austria e Spagna si contrappongono la Svezia luterana e le calviniste province d'Olanda. Ma, insieme, un conflitto dove si afferma il nuovo principio degli stati nazionali, la divisione dell'Europa, la fine irrimediabile del medievale sogno di un impero universale.

Così allora la cattolica Francia di Richelieu e padre Giuseppe si rivela accanita e irriducibile nemica delle potenze cattoliche, bastioni di una cristianità incalzata a oriente dall'islam turco. Le stesse società sono sottoposte a profonde torsioni: entro le forme dell'assetto feudale si instaurano nuove gerarchie sociali, nuovi modelli della rappresentanza politica, del controllo sociale, mentre il potere trascorre dall'aristocrazia dissanguata in endemici conflitti alla borghesia imprenditoriale che costituisce un mercato transoceanico e un sistema degli stati. In questo quadro, si inserisce l'aspra vicenda di Albrecht von Wallenstein. All'apparenza, un transfuga. Dalla religione e dalla nazione: abbandonata la fede utraquista dei padri, si converte e si pone al servizio del cattolico impero absburgico, contro cui la sua Boemia combatte una disperata lotta di sopravvivenza. Insomma, uno dei tanti generali, sradicati e cosmopoliti, che rinnovano, su dimensioni europee, la figura del 'condottiere' rinascimentale, cinico e infido tecnico della morte? All'apparenza. Perché la vita di Wallenstein è un'interminabile ricerca di sicurezza, una sicurezza che le grandi istituzioni dell'umanità associata non garantiscono più e che va quindi ricostruita dalla prassi incalzante dell'individuo solo. Storia di un sogno: di un uomo che, nei tormenti del secolo, tenta e ottiene — in un attimo inquieto — di costituirsi una patria, una fede, un ruolo e un potere, subito travolti, dal gioco della politica e dei rapporti di forza, in una tragica conclusione. Attraverso una ricerca minuziosa delle fonti documentarie e un'attenta discussione della letteratura storiografica — dalle cronache coeve ai classici del secolo XIX alla più recente produzione — Golo Mann restituisce un'immagine della vita di Wallenstein, fedele alla passionalità del personaggio. Con una felicità di scrittura che trascorre dal rigore dell'esposizione scientifica alla intima partecipazione dello studio psicologico, infine alla suggestione letteraria di pagine che, nel tratteggiare la 'parte maledetta' dell'animo di Wallenstein e dell'Europa seicentesca, assumono il sapore del romanzo gotico. E ancora, testimone indifferente al trascorrere degli eventi, il lontano gioco degli astri. Di quelle costellazioni alle quali il cupo generale dell'impero sempre chiedeva la scansione del destino. E la cifra segreta della sua esistenza.

Chiudi